Un trasloco rappresenta un importante cambiamento, da tutti i punti di vista. Per questo è importante non trascurare alcun dettaglio, incluso l’onere di avvisare chi di dovere del cambio di casa.
Non stiamo parlando solo di amici e parenti, ma anche del comune di residenza, dei gestori delle utenze e del luogo di lavoro; quando si trasloca, insomma, bisogna considerare tanti aspetti, tra cui proprio quello relativo alle comunicazioni. In caso di trasloco e cambio indirizzo, chi avvisare, quindi?
In ogni caso per non trovarsi con mille cose a cui pensare, anche se la gestione delle comunicazioni del cambio indirizzo è compito di chi trasloca, è consigliabile affidare il resto delle attività relative al trasloco a una ditta specializzata, come La Margherita, azienda milanese che offre un servizio d’eccellenza, in tempi rapidi e a prezzi competitivi.
Cambio indirizzo: chi avvisare quando si trasloca e si è in affitto
Nel momento in cui si effettua il trasloco e si abita in una casa in affitto, è necessario muoversi con un certo anticipo, verificando, all’interno del contratto di locazione, quando occorre dare il preavviso ai proprietari.
A prescindere dagli accordi intercorsi tra le due parti, comunque, in base all’articolo 3 comma 6 della Legge n.431/98, si offre la possibilità agli inquilini di recedere il contratto con un preavviso di 6 mesi. Ciò non toglie che i tempi possano essere molto più brevi nel caso vi siano specifiche clausole contenute nel contratto d’affitto.
Cambio indirizzo: chi avvisare? L’importanza di informare il datore di lavoro
Non solo i padroni di casa (sempre che si abbia in essere un contratto di locazione): anche il datore di lavoro deve essere tempestivamente informato del trasloco, in modo da poter avere i contatti aggiornati del dipendente ed essere così perfettamente in regola.
Rimanendo sempre nell’ambito professionale, è importante sapere che i lavoratori dipendenti possono godere del diritto di permesso retribuito, con condizioni specificate sul contratto di lavoro. All’interno di quest’ultimo, infatti, sono previsti almeno tre giorni da concedere al lavoratore per motivi personali, tra i quali è incluso anche il trasloco.
Cambio indirizzo: chi avvisare? La comunicazione all’ufficio anagrafe del Comune
Quando si trasloca, è opportuno comunicare il nuovo indirizzo anche all’ufficio anagrafe del Comune di residenza, trasmettendo i propri dati e quelli degli altri componenti della famiglia, ove presenti. Se ci si trasferisce in un altro Comune, inoltre, bisogna ricordarsi di richiedere una nuova tessera elettorale.
La scelta del nuovo medico di base
Qualora ci si trasferisca in un altro Comune, occorre fare anche il cambio del medico di base. Si tratta di una procedura molto semplice, che si può effettuare anche online, tenendo a mano la propria tessera sanitaria, una copia di un documento di identità e il certificato che attesta il cambio di residenza.
La tassa sui rifiuti
Sempre se il trasloco prevede il cambio del Comune di residenza, è importante informarsi anche riguardo alla tassa sui rifiuti, comunicando i propri dati anagrafici, accompagnati dal codice fiscale e dal nuovo indirizzo di residenza e da un documento relativo alle dimensioni della casa in cui si è in procinto di trasferirsi. Contemporaneamente, è necessario informare il vecchio Comune di residenza del cambio indirizzo, in modo da non ritrovarsi con la sgradita sorpresa di dover pagare la tassa sui rifiuti due volte.
Cosa fare per le utenze domestiche
Per quanto riguarda le utenze domestiche, alla vigilia di un trasloco occorre seguire regole ben precise a seconda del tipo di utenza. In ogni caso, comunque, è consigliabile effettuare la lettura dei contatori prima di trasferirsi nella nuova casa.
- Essendoci diverse aziende fornitrici di gas, è importante informarsi presso la propria circa le modalità di disdetta e allacciamento, che possono essere diverse l’una dall’altra. Nel caso si stipuli un nuovo contratto, bisogna presentare all’azienda erogatrice una serie di documenti, tra cui la dichiarazione di conformità dell’impianto di riscaldamento (se a gas), un’autocertificazione riguardante la conformità urbanistica dell’edificio e una copia della bolletta del vecchio fornitore. Se invece si subentra in un contratto già in essere, basta la copia di una bolletta recente e la disdetta dell’inquilino precedente;
- Anche per l’acqua possono esserci differenze tra regione e regione. In generale, effettuare un nuovo allacciamento è semplice: si contatta l’azienda fornitrice e si stipula un nuovo contratto. Nel caso delle nuove costruzioni, serve anche una copia della concessione edilizia.
- Rispetto all’energia elettrica, occorre muoversi con almeno 15 giorni di anticipo, controllando anche che il precedente utilizzatore non sia moroso, perché altrimenti le morosità verrebbero addebitate al nuovo utente. Qualora, invece, si stipuli un nuovo contratto, bisogna comunicare all’azienda fornitrice il nuovo indirizzo e il codice fiscale. Da non dimenticare anche di occuparsi dell’installazione del nuovo contatore.
- L’ultima utenza da considerare è quella relativa alla telefonia fissa, comunicando la disdetta al precedente gestore con almeno 30 giorni di anticipo.
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